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Chiesa Maddalena
al via restauro

Risolta la vicenda della messa in sicurezza della Chiesa di Santa Maria Maddalena a Morano Calabro : sarà il Comune a realizzare i lavori. L’antica struttura, pesantemente danneggiata dal terremoto del 26 ottobre 2012 e interdetta al culto,  inserita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’elenco dei beni culturali colpiti e necessitanti di recupero. Problemi burocratici hanno ritardato molto gli interventi. Intanto l'edificio era a rischio. Il sindaco  Di Leone è riuscito nell’intendo di abbattere drasticamente i tempi per avviare subito i lavori: con apposito decreto, la Regione Calabria, mediante il Dipartimento 2 della Presidenza, Settore Protezione Civile,  esperirà con urgenza gli atti specifici per la più rapida esecuzione dell’intervento. Naturalmente la Soprintendenza, come prevedono le normative in materia, continuerà a eserciterà un’alta sorveglianza sulle attività. Alle spese si farà fronte con le somme assegnate dal Governo centrale per l’emergenza di carattere nazionale su contabilità speciale. In particolare lo stanziamento per restituire alla collettività la Chiesa della Maddalena, riferimento per intere generazioni, scrigno d’arte barocca tra i più rinomati e sontuosi della Calabria, è pari a 250.000,00 euro. «Soddisfatto per il risultato ottenuto», il sindaco Di Leone: «Molto presto – afferma -, tempo che il nostro Ufficio tecnico completi le operazioni per l’affido dei lavori, e la storica Chiesa di Santa Maria Maddalena, visitata quotidianamente da visitatori e studiosi provenienti da ogni parte del Paese, importante nucleo religioso per i fedeli e la comunità ecclesiale diocesana, forte della sua affascinante storia, tornerà a sviluppare le funzioni di grande catalizzatore spirituale e potente attrattore turistico. Riporteremo il tempio nelle condizioni pre/sisma. Senza ulteriori indugi e senza tentennamenti. A chi ci succederà, il compito di guardare e seguire con attenzione a questo meraviglioso esempio di architettura religiosa. Per quanto ci riguarda, tranquillizziamo i nostri detrattori, continueremo a lavorare, com’è naturale sia, con massimo impegno sino alla fine della legislatura: perché sentiamo forte il dovere di spenderci per la collettività sino alla fine della parabola amministrativa».

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