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In carcere il professore
a... “luci rosse”

  Un brutto guaio per il fondatore e titolare della cattedra europea “Jean Monnet” dell’università di Camerino. C’erano delle studentesse che raccontavano d’aver avuto rapporti sessuali all’inter - no del suo studio nell’ateneo marchigiano. Incontri strettamente privati che il docente amava riprendere «per dimostrare che si trattava di episodi assolutamente privi di violenza », amava, però, sottolineare. Ma tra le prove utilizzate contro di lui ci sarebbe stata proprio una di quelle clip che mostrava una studentessa in lacrime durante l’atto sessuale. «Abusi sessuali », gli contestava la Procura di Macerata. E così sui media cominciarono a circolare spaventose descrizioni di quel prof “or - co” venuto dalla Calabria e delle studenti “vergini” immolate sull’altare dei “saperi”. Capizzano finì nel tritacarne mediatico prima ancora che cominciasse il processo. Nessuno ebbe più cuore per aspettare una sentenza. Verdetto che è giunto, quattordici anni dopo. Il processo è stato chiuso il 27 marzo dalla Cassazione che ha messo il suo sigillo su una condanna a 3 anni e 4 mesi. Capizzano è diventato irrevocabilmente colpevole dei reati che gli venivano contestati dalla pubblica accusa.

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