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45 sindaci Pd
invitano Scopelliti
alle dimissioni

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"Il presidente Scopelliti vada fino in fondo e si dimetta subito, senza ulteriori indugi, consentendo ai cittadini calabresi di tornare alle urne entro giugno. Soltanto così rispetterà davvero l'impegno che ha assunto all'indomani della sentenza di condanna che l'ha colpito". È quanto sostengono, in un documento congiunto, 45 sindaci calabresi del Pd.
Tra i firmatari del documento, promosso dal sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, i primi cittadini di Crotone (Peppino Vallone), Gioia Tauro (Renato Bellofiore), Rosarno (Elisabetta Tripodi), Castrovillari (Domenico Lo Polito), Villapiana (Roberto Rizzuto), Acquaformosa (Giovanni Manoccio) e Amaroni (Arturo Bova).
"In quell'occasione - aggiungono i sindaci - Scopelliti ha proclamato il suo rispetto per le istituzioni e per i calabresi, dicendo che non meritano un Governo regionale delegittimato.
Ebbene, se ci avesse creduto davvero, avrebbe dovuto presentare le sue dimissioni immediatamente. Oggi, invece, dice che tutto sommato non c'è nessuna fretta, che ne deve parlare con la sua maggioranza e con Alfano. Forse dimentica che la Legge Severino già lo mette fuori gioco e le dimissioni hanno un senso soltanto se sono tempestive. Anche usare il paravento della modifica dello Statuto è strumentale, perché, se c'è la volontà politica, tutto si può fare in brevissimo tempo e nell'esclusivo interesse dei cittadini affinché tornino a votare. Limitarsi a prendere atto, come ha fatto finora, di una sentenza inequivocabile, non fa che rendere ancora più grottesca la situazione, che grava interamente sul futuro della Calabria. Alle parole, dunque, devono seguire i fatti, cioè le dimissioni, prima che questo doveroso gesto venga vanificato dall'incombente sospensione delle funzioni che scatterà comunque. Fino a questo momento, Scopelliti non ha indicato né una data, né una tempistica di massima che porti allo scioglimento del Consiglio regionale e a nuove elezioni al più presto. Un'incertezza che appare funzionale alla volontà di traccheggiare per consentire al centrodestra di riorganizzarsi e assorbire il durissimo colpo subito. Uno scenario degno della peggiore Prima Repubblica, dove gli interessi dei cittadini e del territorio vengono messi in secondo piano rispetto a quelli di bottega. La Calabria ed i calabresi non meritano questo".
"Tutto il Pd calabrese, in piena sintonia con il segretario regionale Ernesto Magorno - affermano ancora i sindaci del Pd che hanno sottoscritto il documento - vigilerà affinché ciò non accada, denunciando con forza ogni tentativo di inganno nei confronti dei cittadini e smascherando ogni pretesto utilizzato esclusivamente per allungare i tempi e rimandare le elezioni.
Soltanto dando la parola ai cittadini, infatti, sarà possibile dare inizio a quella che Magorno ha definito 'Primavera calabrese', l'avvio cioè di un nuovo corso, ispirato dalla volontà di rinnovamento che il Partito democratico sta esprimendo al meglio anche a livello nazionale con il presidente Renzi. Un cambiamento che in Calabria possa finalmente consentire di voltare pagina, chiudendo definitivamente il capitolo della fallimentare esperienza di governo del centrodestra e restituendo alla Regione dignità politica, capacità programmatica e reale efficacia operativa". (ANSA)

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