La mamma assassina. Può essere capace di stare in giudizio una donna che, dopo aver ammazzato a coltellate il figlio undicenne, non apre bocca e parla solo a gesti? Cosa è rimasto di normale in nella tragica protagonista d'una storia che ha pochi precedenti in Calabria? È per rispondere a queste domande che il procuratore di Paola, Bruno Giordano e il pm Linda Gambassi, hanno chiesto al gip, Pierpaolo Bortone, la celebrazione di un incidente probatorio. L’iniziativa giudiziaria servirà a incaricare un consulente che dovrà valutare le condizioni psichiche di Daniela Falcone. La quarantatreene che ha ucciso, con sette coltellate, il piccolo Carmine De Santis, se ne sta da settimane in silenzio, con lo sguardo allucinato, e comunica a gesti solo con alcune persone. A quanto pare non ricorda nulla di quel ch’è successo. Al giudice per le indagini preliminari non ha saputo dire neanche il suo nome. È per questo che ne è stato disposto il trasferimento nel reparto di psichiatria, dove è da giorni oggetto di una serie di controlli e perizie che ne dovranno decretare lo stato di salute mentale.
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