Matteo Renzi ha presentato ai calabresi ampi stralci della sua nuova grammatica pubblica, quella che, da poco più di un mese, segna la rotta del suo governo. A Scalea, dove il Comune è stato sciolto per mafia, il premier è rimasto per quasi quattro ore incontrando inizialmente i piccoli allievi dell’istituto comprensivo, i rappresentanti delle istituzioni, dei lavoratori, delle aziende, i rettori delle università calabresi. Ricevendo, poi, il procuratore aggiunto di Reggio, Nicola Gratteri, al quale ha confermato stima e fiducia in quel suo progetto di riforma della giustizia. Infine, dopo una conferenza stampa mordi e fuggi (poco più di 4 minuti per rispondere ai tre fortunati colleghi che sono riusciti a prendere la parola), Renzi ha chiuso parlando alla piazza riempita da militanti democrat arrivati da ogni angolo della Calabria. Il presidente del Consiglio ha chiesto ai calabresi: «Rialzatevi, il Governo farà di tutto per non lasciarvi soli. la sfida della legalità si vince tutti insieme. E si vince partendo dalla scuola». Al suo arrivo, il premier è stato accolto dalla protesta delle mamme e dei precari della scuola.