La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pedace si è rivelata troppo piccola per contenere le centinaia di persone che oggi pomeriggio hanno voluto dare l’ultimo saluto alla piccola Mirella Pezzi, la bimba di 18 mesi travolta dal papà mentre faceva manovra con il suo fuoristrada davanti l’abitazione dei nonni in contrada Magara, nota località della Sila cosentina, a pochi chilometri da Camigliatello. Straziante il dolore dei genitori, del papà Angelo e della mamma Francesca, dei nonni, dei parenti e di quanti conoscevano la bimba. Il sacerdote ha faticato a trovare le parole consolatorie. Ha richiamato tutti alla fede. Mirella è un dolce angelo che proteggerà tutti dal cielo e darà la forza ai genitori di accettare questo tragico destino. Nessuno è riuscito a trattenere le lacrime. Tanti i palloncini e i fiori bianchi a salutare la giovanissima vittima di quella che è stata una terribile disgrazia. La sua vivacità, la voglia di correre dietro al papà che si era messo al volante per andare al lavoro, l’hanno spinta verso l’auto sfuggendo al controllo dei nonni. Pochi, maledetti secondi a cui nessuno sembra rassegnarsi. Soprattutto il papà devastato dal dolore e dai sensi di colpa anche se di colpe non ne ha visto che era impossibile vedere la bimba dal fuoristrada, un Cayenne. Quando l’hanno raccolta da terra con quel brutto ematoma sulla fronte e il sangue che le usciva dalla bocca e mentre arrivava l'elisoccorso hanno sperato in un miracolo, pregato che ce la facesse. Ma in pochi minuti la bimba è spirata. Mirella era un bimba dolcissima, intelligentissima, dicono i vicini, amava stare nell’azienda dei nonni, amava tanto il suo cagnolino, ma adorava anche giocare con il telefonino, incantata da quello che a lei sembrava un giocattolo e su cui poteva guardare le sue foto. Resta il suo straordinario sorriso.
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