Una class action dei Sindaci a tutela delle ultime azioni intraprese dalla Regione Calabria in tema di gestione rifiuti. È quanto prospettato nell’incontro dei sindaci dell’alto jonio cosentino che si è tenuta al comune di Rossano sul cui territorio insiste la discarica di Bucita. A far scattare la dura presa di posizione dei primi cittadini il fatto che il Dipartimento Ambiente ha segnalato alla Corte dei Conti tutti gli enti locali calabresi per le presunte inadempienze dovute al non raggiungimento degli obiettivi previsti nella raccolta differenziata. “Una decisione subdola, un colpo di mano – dicono i sindaci - che tenta di scaricare sulle Amministrazioni comunali i sedici anni di gestione scellerata del comparto, nei quali sono stati dilaniati oltre un miliardo di euro senza raggiungere il benché minimo risultato. Esiste una contraddizione palese: come si può chiedere ai Comuni di pianificare il ciclo differenziato dei rifiuti se in Calabria non ci sono impianti di trattamento e conferimento e se quelli che esistono, come appunto Bucita, non sono mai andati a regime? Ben venga, allora, la segnalazione alla Corte dei Conti, che finalmente avrà anche l’opportunità di far luce sulla fase di Commissariamento che ha provocato solo danni e sperpero di denaro pubblico, mettendo in serie difficoltà i territori. I sindaci si appellano alla magistrura affinché apra un’inchiesta su quanto prodotto da sedici anni di commissariamento che hanno lasciato i territori pieni di discariche ancora non bonificate, di impianti fatiscenti e di interi comuni stracolmi di spazzatura, e sulla necessità di avviare un bando di gara che preleverà, nei prossimi due anni, 180milioni di euro dalle casse della Regione solo per trasferire i rifiuti all’estero”.
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