Sono 5 le persone coinvolte nell’incidente ferroviario di Gimigliano che, ieri pomeriggio, sono state trasportate all’ospedale “Giovanni Paolo II” per ricevere le prime cure del caso. Si tratta di 5 donne di età tra i 30 e i 45 anni, residenti a Catanzaro, Decollatura e Soveria. Una di esse ha subito la frattura della rotula e quindi è stato necessario il ricovero in ortopedia. Le altre viaggiatrici hanno riportato solo contusioni e ammaccature; dopo aver effettuato tutti gli accertamenti in pronto soccorso, sono state dimesse con terapia domiciliare. Il personale sanitario del reparto di primo intervento, alla guida del primario Ferruccio Antonio Lucchino, si è prontamente prodigato per soccorrere le donne che sono arrivate al nosocomio lametino ancora visibilmente sconvolte dall’incidente. Oltre agli esami per accertare le condizioni fisiche, si è trattato di cercare di rasserenare gli animi delle donne che si sono ritrovate dallo scompartimento del treno alla lettiga dell’ambulanza e poi al lettino dell’ospedale, in preda a una comprensibile apprensione. Il viaggio quotidiano di 5 pendolari che per lavoro e per studio fanno la tratta di Porto-Gimigliano-Cicala ieri ha avuto un epilogo del tutto indesiderato. Dopo lo shock iniziale, si è realizzato che quanto accaduto poteva anche avere conseguenze peggiori, allora si è cercato di reagire e di ritrovare la presenza a se stessi pur avendo ancora molta paura e palesando anche tanta fragilità. Questi i pensieri che hanno balenato nella mente delle 5 donne e di tutti gli altri feriti dell’incidente. Nei due treni che si sono scontrati frontalmente viaggiavano una sessantina di persone, tra cui anche gli atleti della squadra giovanile di calcio della Garibaldina di Soveria. Il circondario lametino è stato emotivamente coinvolto in tutta la vicenda.