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Longevità calabrese
dieta povera proteine
ricerca USA-UNICAL

L’importanza di una dieta povera di proteine viene confermata dalla ricerca  coordinata dal Prof. Valter Longo dell’University of Southern California di Los Angeles in collaborazione con  il gruppo di genetica dell’invecchiamento e della longevità dell’Università della Calabria diretto dal Prof. Giuseppe Passarino. Dello studio pubblicato due giorni fa sulla rivista Cell Metabolism si è occupato anche il  Washington Post.  Esso dimostra come l’apporto eccessivo di proteine (soprattutto di proteine animali provenienti da formaggio e carne) abbia un effetto negativo  a medio e lungo termine sulla salute, aumentando di molto la probabilità di andare incontro a cancro o a malattie Cardiovascolari a causa del conseguente innalzamento di una sostanza detta IGF1. La ricerca ha peraltro mostrato che l’effetto negativo dell’apporto proteico diminuisce dopo i 65 anni, grazie ai cambiamenti fisiologici dell’organismo che comincia ad usare maggiormente le proteine ed ha un fisiologico calo di IGF1. I centenari calabresi possono infatti essere un modello di dieta avendo nella loro vita seguito una dieta ipoproteica, con un aumento di proteine dopo i i 60-70 anni, grazie al più diffuso benessere. L’importanza della dieta per i centenari calabresi è peraltro dimostrata dal fatto che nella front page della rivista Cell Metabolism, si trova una bella foto di Salvatore Caruso, arzillo 108enne di Molochio (RC). 

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