La pista della rissa. Battuta con estrema attenzione dalle forze dell’ordine impegnate da oltre un mese nella caccia agli autori del barbaro assassinio di Giuseppe Iannicelli, della giovane compagna maghrebina Betty Taouss e del nipotino Cocò Campolongo. Proprio Iannicelli, nel settembre dello scorso anno, rimase coinvolto in una violenta lite divampata all’in - terno di un bar di Cassano. Un’accesa disputa che gli investigatori coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, stanno ora ripercorrendo passo dopo passo, ricostruendone le motivazioni e soprattutto la lista dei partecipanti. Il sospetto è che quella rissa possa aver innescato la miccia della vendetta, dando luogo a uno dei delitti più orribili e spietati che l’Italia intera ricordi, tanto da spingere Papa Francesco a intervenire pubblicamente durante l’Angelus domenicale invocando la conversione dei killer. Anche il riconfermato ministro degli interni Angelino Alfano, nel corso di una recente visita in Calabria, ha dichiarato che quegli assassini non riusciranno a nascondersi per sempre. «Li prenderemo», ha detto senza troppi giri di parole il titolare del Viminale.
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