Situazione ancora difficile in Calabria sul fronte dei rifiuti. A due giorni dalla possibile riapertura della discarica di Pianopoli, le principali città scontano ancora l'assedio dei sacchetti della spazzatura non raccolti nelle ultime settimane. Se a Catanzaro alcune zone della città sono state in qualche modo ripulite grazie all'utilizzo della discarica di Alli, continuano ad accumularsi cumuli di spazzatura a Reggio Calabria, Vibo Valentia e Cosenza e, in misura minore, a Crotone, tra crescenti problemi igienico sanitari e inviti ai cittadini a contenerne la produzione.
E l'immagine di strade e piazze trasformate in tante piccole discariche è ancora realtà in molti centri della regione. Oggi il Consiglio regionale della Calabria sarà chiamato ad approvare un emendamento che consenta l'utilizzo momentaneo, per superare l'emergenza di questi giorni, degli impianti che avevano ottenuto l'autorizzazione ad operare nel periodo di gestione commissariale durata per circa 16 anni.
Ciò in attesa di procedere all'assegnazione del bando per il trasferimento via nave all'estero dei sovvalli eccedenti e che si riapra anche l'impianto di Sambatello, alle porte di Reggio Calabria. C'è tensione intanto a Celico, comune della Presila cosentina che ospita una discarica utilizzabile, dove la popolazione è mobilitata contro l'ipotesi di riattivazione dell'impianto anche solo per accogliere i rifiuti dell'area nord di Cosenza, che da oltre un decennio vengono conferiti fuori dalla provincia.
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