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Alle primarie un
esercito di 80 mila

    Dati troppo parziali fino a ieri sera per sapere con certezza se c’è un vincitore al primo turno. Ma il dato più in risalto è che l’affluenza è stata massiccia, attestandosi intorno agli 80 mila elettori, com’era accaduto l’8 dicembre per l’elezione del segretario nazionale. Tra i quattro contendenti calabresi la lotta che si profila fino all’ultimo voto anche nel seggio più sperduto della regione è quella tra il renziano Ernesto Magorno ed il cuperliano Massimo Canale. Quest’ultimo ha perso nella sua città: a Reggio dov’è consigliere comunale è riuscito a raccogliere 2.152 voti, sorpassato dal candidato renziano con 2.572 preferenze. Canale invece l’ha spuntata a Cosenza città con 981 voti, lasciandosi dietro Magorno con 567; a Lamezia con 609 preferenze a fronte delle 572 per Magorno; ed a Vibo con uno schiacciante 1.500 a 100. Il candidato renziano invece ha vinto a Catanzaro con 753 voti a fronte dei 418 dell’avversario più diretto; a Crotone città, dove il sindaco Peppino Villella è renziano, Magorno ha sovrastato l’avversario con 4.442 voti a 743. Per gli altri due in corsa, Domenico Lo Polito e Bruno Villella non c’è stata storia. Raccogliere i dati nei seggi cittadini è stato più facile nel quartier generale del Pd calabrese a Lamezia Terme. E solo sul tardi sono arrivati quelli che riguardano le cinque province. Siamo in grado di fornire i risultati di quelle più piccole. A Crotone (città e provincia) hanno votato 16.324 persone: Magorno 8.876 (54,82%), Canale 3.582 (22,12%), Lo Polito 3.175 (19,61%) e Villella 559 (3,45%). Il contrario è accaduto a Vibo e provincia: Canale 7.878 (52%), Magorno 6.621 (43%), Villella 732 (4%) e Lo Polito 153 (1%). Nel Vibonese s’è fatta sentire molto l’influenza del parlamentare cuperliano Bruno Censore che nel capoluogo ha totalizzato circa il 93% dei consensi. Con un interrogativo: il seggio di Vibo Marina per qualche motivo non è stato aperto, per cui i cuperliani hanno approntato un gazebo ed hanno raccolto voti. Ma i renziani hanno contestato il metodo non ufficiale, chiedendo subito alla commissione di garanzia di invalidare le elezioni. Così come nelle primarie dell’8 dicembre è probabile che si accumuleranno nelle commissioni di garanzia provinciali e regionale i ricorsi. In un seggio a Marano Marchesato, nell’hinterland cosentino, sono finite le schede prestampate e qualcuno ha pensato di distribuire le fotocopie, con scontati problemi di vidimazione dei documenti. Ci potrebbe essere insomma una stessa persona che ha votato più volte.

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