
Se avessi avuto il minimo sospetto che Antonio stava organizzando una cosa così avrei trovato qualsiasi sistema per impedirlo, in tutti i modi''. A parlare con il Tg3 regionale della Lombardia è Mario Cutrì, padre dell'ergastolano Domenico, evaso a Gallarate e poi fermato dopo sei giorni, e di Antonino il fratello morto nel conflitto a fuoco per liberare Mimmo. ''Lo avrei impedito a costo anche di chiamare i carabinieri - ha proseguito Mario Cutrì -. Sarei stato un padre degenerato se avessi saputo che Nino stava facendo questo e non fossi intervenuto. Se anche Nino non fosse morto, che cosa avrebbe risolto? Hai portato via tuo fratello ma dove? Era sempre un ricercato''. ''Chiedo a chiunque - ha concluso Mario Cutrì - di stare vicino a Domenico, perché sotterrarlo in una cella d'isolamento, da solo, senza l'aiuto di qualcuno con cui possa parlare, può fare succedere qualcosa che porta ulteriore dispiacere". (ANSA).
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