Cinque sindaci del cosentino contro D’Attorre. “Troviamo fuori luogo e per certi versi risibile il fatto che da Alfredo D’Attorre giunge la minaccia di far cadere il governo, se Renzi trova un accordo con Berlusconi sulla legge elettorale” dichiarano i sindaci del Pd: Roberto Rizzuto, Giuseppe Rizzo, Giovanni Manoccio, Francesco Tursi, Leo Franco Rizzuti. “Lo smemorato D’Attorre ha evidentemente rimosso dal suo vissuto le primarie, che in maniera schiacciante hanno dato mandato a Matteo Renzi di lavorare per avviare una fase nuova, che comprende, tra le priorità, il concepimento di una nuova legge elettorale. Un obiettivo che, ci piaccia o no, si può raggiungere solo attraverso il confronto con tutte le altre forze politiche. Per questo ci uniamo con convinzione – dicono ancora gli esponenti Pd - a chi invita Matteo Renzi ad andare avanti ed a farlo celermente, per venire incontro ad una richiesta di tutti i cittadini, non solo di quelli democratici, che non può essere più disattesa, come invece vogliono i “teorici del rimando” come D’Attorre. A lui, infine, da democratici calabresi, suggeriremmo anche un po’ di umiltà e di serena autocritica sullo stato di abbandono in cui, da commissario, ha lasciato il partito nella mia regione, quella Calabria nella quale egli ha goduto più di altri, non avendo alcuna aderenza con il territorio, degli effetti del “Porcellum”, sistema grazie al quale è stato eletto e adesso siede in Parlamento”.