È stato un presidio partecipato quello che si è tenuto oggi al Consiglio regionale della Calabria, per chiedere l’avvio della discussione della legge di iniziativa popolare, presentata nel luglio scorso, per un nuovo modello gestionale del Servizio Idrico Integrato in Calabria che rispetti l’esito dei referendum del 2011, sottraendo il bene acqua al mercato e alle logiche del profitto e affidandone la gestione a un’azienda speciale che possa erogare questo fondamentale servizio in maniera pubblica e partecipata. Una delegazione del Coordinamento calabrese Bruno Arcuri ha incontrato il Capo di gabinetto del Consiglio regionale, Pasquale Crupi e alcuni consiglieri. Gli attivisti per l’Acqua Pubblica sono stati informati della particolarità dell’iter previsto per il progetto di legge che, trattando la stessa tematica di una proposta della giunta regionale, deve procedere in una discussione abbinata con l’altro testo. Proprio delle problematiche legate alla proposta di legge della giunta, in attesa di integrazioni da parte del Dipartimento dei Lavori Pubblici, ha costretto la Commissione ha fermare l’iter legislativo. Nonostante questo, il Presidente della IV Commissione, Gianluca Gallo, ha garantito che dalla prima seduta utile inizieranno le audizioni in commissione per la discussione del progetto di legge “Acqua Bene Comune Calabria”, come appunto chiesto dal presidio. Durante l’iniziativa si è tenuta una conferenza stampa dove sono state presentate le motivazioni che hanno portato il Comune di Borgia, grazie all’impegno del Coordinamento Bruno Arcuri e dell’Avv. Salvatore Gullì, a impugnare presso il Tar della Calabria i recenti adeguamenti tariffari determinati dalla Regione Calabria per gli anni 2010 e 2011, per le quali alleghiamo una nota più approfondita.