Nuova udienza al processo Marlane al tribunale di Paola. Davanti al palazzo di giustizia presidio degli ambientalisti e delle associazioni che si sono costituite parte civile per chiedere che il processo prosegua con maggiore celerità e soprattutto che si faccia piena luce sulle sostanze inquinanti riscontrate all’esterno della fabbrica tessile e si avvii subito dopo la bonifica. Le associazioni, gli ambientalisti, i comuni che si sono costituiti parte civile, vogliono tenere alta l'attenzione. Il timore è che il dibattimento dopo la transazione tra i vertici dell’azienda e molti operai o familiari di operai che di fatto ha portato al ritiro di molte parti civili e al depotenziamento del processo, si possano allungare i termini e far scattare le prescrizioni. Vi è da dire che molte delle parti che hanno accettato i soldi, dai 20 ai 30 mila euro ci starebbero ripensando perché in effetti la cifra non copre tutte le spese legali. “Una elemosina natalizia ai familiari delle vittime” secondo gli ambientalisti che hanno rincarato “Pagando, ha ammesso le sue colpe e quelle della sua azienda, ora vorrebbe il silenzio assoluto sui rifiuti tossici seppelliti all’interno della fabbrica. Vorrebbe il silenzio degli operai, dei familiari delle vittime e anche degli avvocati. Non vorrebbe che si parlasse dei rifiuti tossici che sono nella Marlane, sotterrati da decenni e che continuano ad inquinare falde acquifere, mare ed aria in tutta Praia a Mare e Tortora”.
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