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Aziende agricole
del cosentino
è boom di furti

 L’ultima segnalazione viene dal comune di Acri dove in alcune contrade sono stati rubati nei campi numerosi quintali di patate e di mele, alcuni trattori, rimorchi, capi suini ed attrezzature irrigue,  ma i furti nelle aziende agricole si moltiplicano come a Corigliano Calabro dove sono continui i furti di quantitativi di clementine, arance, gruppi elettrogeni, utensili vari . E’ Coldiretti Cosenza a lanciare l’allarme su uno degli effetti della crisi che fa cambiare gli obiettivi dei ladri e mette in difficoltà le aziende agricole. "Le mele sono state raccolte provocando danni anche ai raccolti futuri” ha affermato il presidente di Coldiretti di Acri, Vincenzo Abbruzzese, che insieme agli altri agricoltori è stato vittima dei nuovi "affamati". I furti avvengono preferibilmente di notte e oltre alle perdite provocate dalla sottrazione dei prodotti provocano spesso - precisa Coldiretti Cosenza che chiede più controlli alle forze dell’ordine - danni alle strutture e alle coltivazioni in campo magari non ancora pronte per la raccolta. Secondo uno studio Coldiretti/Eurispes nel 2011, ricorda il presidente provinciale Tarasi, il  giro di affari della criminalità a danno dell’agricoltura è  di 12,5 miliardi di euro (il 5,6 per cento dell’intero business criminale) attraverso furti di prodotti, attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo, anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, truffe nei confronti dell'Unione europea e caporalato. 

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