Gli “amici” del Presidente. E le mille parole in libertà che s’inse - guono nell’etere. Inviti a cena, commenti su vicende locali, richieste d’informazioni, scambi di auguri, “consigli”su qualche concorso andato male. Antonio Esposito, presidente della seconda sezione penale della Cassazione, parlava spesso e volentieri con Mario Nocito, avvocato di Scalea e non disdegnava contatti con Pasquale Basile, sindaco della cittadina tirrenica, entrambi arrestati per mafia nel luglio scorso e tuttora detenuti. I carabinieri hanno ascoltato e registrato il tono di «convivialità» che animava i rapporti tra il giudice che ha reso definitiva la condanna per evasione fiscale inflitta a Silvio Berlusconi, ed i due protagonisti dell’inchiesta “Plinius”. Un’inchiesta che ha dimostrato come una amena località turistica dell’alta Calabria fosse stata trasformata in un incredibile “laboratorio” di sperimentazione politico-mafiosa.
L'articolo di Arcangelo Badolati continua sul nostro giornale