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La Sibaritide tra
rifiuti interrati
e scavi allagati

  Nel sottosuolo della Sibaritide sono state interrate tonnellate di rifiuti provenienti dal Crotonese e intere aree hanno dovuto subire l’oltraggio della bonifica. Nelle scorse settimane s’è scoperto che un’altra ingente quantità di scorie è ancora nascosta tra le balze del Cassanese. Il sindaco è stato costretto a limitare l’accesso nella zona interessata, mentre la procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta e disposto l’esecuzione di una perizia. I primi risultati avrebbero confermato che si tratta di ferriti di zinco. La Giunta regionale, dal canto suo, ha messo in movimento tutte le sue strutture per promuovere una seconda opera di bonifica con la collaborazione del ministero dell’Ambiente. Il contesto appare più assimilabile alla Terra dei Fuochi che a un sognato paradiso terrestre. La cosa gravissima è che negli anni scorsi gente senza scrupoli abbia prima pensato e poi impunemente attuato l’interramento di rifiuti nocivi vicino corsi d’acqua e lussureggianti campagne. Ma non è finita. Gli eredi degli invidiati abitanti di Sybaris devono pure fare i conti con gli scavi che rimangono ancora obiettivo e vittime degli agenti atmosferici. Le ultime piogge hanno naturalmente peggiorato le cose anche se, le pompe installate dopo l’alluvione dello scorso anno, hanno limitato i danni.

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