Negli anni scorsi imperversavano la bomba di Maradona e di Cavani, la testata di Zidane, il pallone di Bin Laden, l’atomic, la Monterosa, lo spread , quest’anno gli appellativi dei botti oscillano tra “Panzer”, “E io pago”, “Star War”, “Zeus”. E se cambiano i riferimenti in base al contesto, alle situazioni, non cambia sicuramente la loro pericolosità. Nelle strade sono già presenti le bancarelle piene di questi micidiali ordigni, ovviamente illegali e i loro nomi sono già entrati nel linguaggio corrente. Il primo serio colpo al mercato nero è stato messo a segno dagli uomini della guardia di finanza di Cosenza che nelle ore scorse hanno effettuato un maxi sequestro: 6 tonnellate di fuochi pirotecnici di IV e V categoria, con quasi 800 mila pezzi e 950.000 bocche di fuoco, nascosti in tre depositi ubicati nei comuni di Cerzeto e Torano Castello, uno dei quali vicino un frequentatissimo supermercato. Un rischio elevatissimo in caso di scoppio accidentale. Alla individuazione del mega carico le Fiamme Gialle, dopo alcuni giorni di pedinamenti ed appostamenti, sono arrivate dopo una complessa attività investigativa con appostamenti e pedinamenti. Tre le persone denunciate a piede libero sorpese nei depositi durante il blitz, di cui una sola in possesso dell’autorizzazione prefettizia, ma per quantitativi nettamente inferiori. Tra i botti : fontane, candele, raudi e bengala di produzione cinese, nonché “bombe” artigianali da far esplodere con appositi mortai per un valore commerciale di oltre 200.000 euro. E’ il più consistente sequestro di materiale pirotecnico del genere vietato effettuato in Italia nel 2013.