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Problema ferriti
parla il sindaco

Torna l’incubo ferriti di zinco a Cassano dopo il sequestro disposto dal GIP del tribunale di Castrovilari, di un area di circa 30.000 mq in località Lattughelle di Sibari? Il sindaco della cittadina jonica ha indetto una conferenza stampa per chiarire i termini della questione e per rassicurare i cittadini che il comune ha già adottato i provvedimenti di tutela necessari. “Dopo aver ricevuto il provvedimento di sequestro, ha sottolineato il sindaco Papasso, del riscontro di  rifiuti speciali e pericolosi, tra i quali rifiuti che recano una somiglianza visiva con le ferriti di zinco rinvenuti qualche decennio fa nelle discariche di Chidichimo, Tre ponti e Capraro,  ho pensato immediatamente di nominare un consulente, con incarico gratuito, esperto in materia ambientale. Ho emesso un ordinanza contingibile ed urgente per prevenire o eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e sicurezza urbana. Ho chiesto alla Provincia di Cosenza, competente sulla discarica sequestrata, la bonifica e messa in sicurezza dello stesso sito. Mi sono recato all’Assessorato regionale all’Ambiente per concordare un percorso comune. Ho chiesto a tutte le autorità competenti di estendere, con la massima solerzia, anche al sito oggetto di sequestro preventivo le attività di caratterizzazione già compiute o previste per i siti di Chidichimo e Tre Ponti. Dunque il nostro intervento è stato tempestivo e non è vero che siamo stati silenti. Anzi  da parte nostra c’è stata una reazione energica ed attiva per tutelare la salute pubblica e l’ambiente. Di questo sito ce n’eravamo interessati già quest’estate, allorquando, anche di notte, abbiamo fatto dei sopralluoghi a seguito di emanazione di fumi insopportabili per i residenti. Ho informato la guardia di Finanza di Sibari, facendo il io dovere di tutore della salute pubblica. Dopo le opportune indagini è seguito il provvedimento di sequestro preventivo. Il problema ferriti di zinco a Cassano all’ionio purtroppo non ha avuto fine con la bonifica ultimata nel 2011, visto che la stessa Syndial ha presentato una variante al progetto operativo di bonifica al fine di eseguire ulteriori approfondimenti, anche alla luce di nuovi sequestri”. Il risarcimento ricevuto da Syndial nei mesi scorsi, ha poi precisato il indaco, non riguarda il ristoro dei danni ambientali, la salute pubblica non ha prezzo, ma si riferisce solo ai danni d’immagine di un comune interessato negli anni ’90 dall’illecito interessamento dei veleni come le ferriti di zinco.

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