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Ivan sconta la pena
rinuncia all'appello

“Egregio avvocato le chiedo di non impugnare la custodia cautelare e nel caso lo abbia già fatto di rinunciare per non turbare la quiete della famiglia Carlini e perché ritengo giusto continuare a scontare la mia pena. Grazie”. Poche semplici parole, quelle scritte al suo difensore da Ivan Forte, il 29enne di Castrovillari condannato a 20 anni con rito abbreviato   per l’assassinio della compagna Tiziana Olivieri, avvenuto a Rubiera in provincia di Reggio Emilia il 19 aprile 2012. Un telegramma con cui Forte rinuncia espressamente all’appello nonostante, come sottolineato dal difensore Fabio Lombardi nel processo siano state riportate circostanze che si sono rivelate non veritiere alla prova dei fatti. Il riferimento è alle presunte minacce di morte riportate in aula da Rosella Carlini, madre di Tiziana Olivieri. Secondo la donna, infatti, Ivan Forte avrebbe chiamato la compagna poche ore prima del delitto. Circostanza non confermata dai tabulati telefonici. Il giovane ha strozzato la compagna e poi ha tentato di appiccare fuoco all’abitazione, ma appena è stato fermato dai carabinieri ha ammesso le sue responsabilità. 

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