TARES? No grazie. I cittadini di Morano Calabro non la pagheranno. Parola di sindaco. I contribuenti riceveranno sì, a conguaglio dei precedenti acconti la fattura di saldo, riferita però alla sola Tassa sui Rifiuti (TARSU). Il primo cittadino, Francesco Di Leone, spiega quello che definisce un vero e proprio modello di virtuosismo contabile e finanziario in grado di dare respiro alla collettività ove ci sia comunque un bilancio comunale sano come nel piccolo centro del Pollino. “E’ stato calcolato – spiega - che il risparmio complessivo, specialmente per le attività produttive (operatori commerciali, artigiani, ricettività varia), ma non solo, può raggiungere l’incredibile percentuale del 400-500%. La conversione in legge del decreto 102 nella legge 124 del 29 ottobre scorso, concede ai comuni la facoltà di determinare con provvedimento proprio, entro il termine fissato per l’approvazione del bilancio di previsione, i costi del servizio e le relative tariffe sulla base dei criteri previsti e applicati nel 2012 con riferimento al regime di prelievo in vigore in tale anno, fatta salva la maggiorazione (circa 30 centesimi per metro quadrato dovuta allo Stato). Se il Comune continua ad applicare per l’anno d’imposta 2013 la TARSU, in vigore nel 2012, la copertura della percentuale dei costi non garantiti dal gettito del tributo (la legge impone la copertura totale del costi del servizio, 100 per cento, a carico del contribuente) deve essere assicurata ricorrendo a risorse diverse dai proventi della tassa. In altre parole il Comune deve assicurare il gettito attingendo alla sua fiscalità generale. Cosa che abbiamo fatto". Nel caso specifico, Di Leone, sapendo che la quota a carico dei cittadini nella TARSU è pari al 62% del costo totale, coprirà con fondi di bilancio il rimanente 38% (circa 180.000,00 €) senza richiederlo ai contribuenti e senza istituire, per il 2013, la TARES.