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Missing approda
in Cassazione

  La prima sezione della Corte di Cassazione esaminerà il 21 marzo prossimo i ricorsi presentati contro la sentenza emessa dalla Corte d’assise di appello di Catanzaro nei confronti delle persone coinvolte nel maxiprocesso “Missing”. La vicenda giudiziaria ricostruisce, tra l’altro, la storia di due vittime “eccellenti” - naturalmente per cause differenti - della ’ndrangheta. Il primo, Sergio Cosmai, assassinato nel 1985 a Cosenza; l’altro, Giuseppe Geria, ammazzato due anni prima a Scalea. Per l’uccisione del funzionario dello Stato è stato condannato all’ergastolo, nella veste di mandante, l’irriducibile boss cosentino Franco Perna; per l’agguato al padrino reggino la massima pena è stata invece inflitta al “mamma - santissima” bruzio Gianfranco Ruà, mentre al sicario pentito, Umile Arturi, sono stati comminati 14 anni e 6 mesi. La Corte d’assise d’appello di Catanzaro, ha inflitto complessivamente 13 ergastoli (9 in più rispetto al primo grado) rivalutando in “peius” la posizione di altri imputati coinvolti in gravi fatti di sangue avvenuti nell’area settentrionale della Calabria tra il 1978 e il 1990. Si tratta di Romeo Calvano, Giancarlo Anselmo, Giuseppe Ruffolo, Giulio Castiglia, Silvio Chiodo, Edgardo Greco, Lorenzo Brescia, Gianfranco Bruni, Giovanni Abbruzzese, Domenico Cicero e Pasquale Pranno.

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