Sta diventando una vera e propria emergenza sociale il furto dei cavi di rame tra Montalto Uffugo e San Vincenzo La Costa. Da qualche mese a questa parte i colpi vengono messi a segno con allarmante frequenza. E cosi cittadini, imprese, istituzioni subiscono enormi disagi. Particolarmente grave la situazione nel comune di San Vincenzo La Costa. Da giorni è tornato il black out: nessuna operazione bancaria, nessuna operazione alle poste, comune, cittadini e imprenditori esasperati per la mancanza di linea telefonica e internet. È stato fatto un calcolo che negli ultimi due mesi si sono perse almeno 10 giorni di lavoro per il fermo obbligato dall’assenza dei collegamenti internet. Fermo che significa impossibilità ad effettuare pagamenti, prelievi, quindi rischio di pagare interessi e sanzioni. Ma c’è di più. Il black out telefonico allarma soprattutto gli anziani. Chi non ha il telefonino o non lo sa usare e ha bisogno di chiamare la guardia medica, come purtroppo successo, è nei guai. Inutili sinora le segnalazioni e gli appelli alla Telecom. Si tratta – rispondono – di cause indipendenti dalla nostra volontà. E’ vero, ma se ogni settimana si susseguono i furti e non si riesce a contrastarli, perché i cittadini devono continuare a pagare canone e bolletta? Chi risarcisce i danni subiti, l’impossibilità a lavorare? E come mai non si adottano misure di sicurezza più incisive o non si completano i lavori della fibra ottica tra San Fili e San Vincenzo La Costa, pare manchi solo il collegamento con la centrale? Deve succedere una tragedia prima che si prendano provvedimenti? E intanto fa rabbia che alcuni balordi arrestati per il furto dei cavi di rame in questa area siano stati rimessi subito il libertà. Un fenomeno in preoccupante aumento vista la remuneratività del rame e che richiede un contrasto più incisivo.
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