La questione delle trivellazioni nello jonio è approdata nel consiglio provinciale di Cosenza. Una seduta straordinaria voluta dal presidente Mario Oliverio aperta ai Sindaci ed agli amministratori locali, ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e delle organizzazioni sociali del territorio della Sibaritide e della costa jonica . Nel corso del Consiglio sono state illustrate con due relazioni di esperti le implicazioni che avrebbero gli interventi di esplorazione dal punto di vista ambientale, delle attività turistiche, della fauna ittica e della pesca in particolare. La professoressa Albina Colella, docente Università della Basilicata, anche attraverso la proiezione di alcune slides, ha documentato in modo scientifico ed analitico gli effetti devastanti di iniziative di trivellazioni, facendo riferimento a concrete esperienze compiute in altre realtà. “La nostra contrarietà all’ipotesi di trivellazione nel mare Jonio - ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza- è netta e scaturisce da una valutazione di merito e non di carattere ‘ideologico’. Il Golfo di Taranto è un’area chiusa nella quale le trivellazioni sarebbero un oggettivo fattore di alto rischio dal punto di vista ambientale e dell’equilibrio marino e biologico. Il Governo ed il Parlamento- ha concluso il presidente Mario Oliverio- non possono rimanere sordi ed indifferenti. Devono piuttosto agire subito a tutela del nostro mare e dei territori costieri, le cui vocazioni di sviluppo non possono essere mortificate o, peggio, mercificate e sfruttate da nuovi colonizzatori”. Anche la la Regione Calabria è fermamente contraria a qualsiasi ipotesi di ricerca petrolifera nel mare antistante la costa calabrese così come in tutto l’arco ionico interessato. A ribadirlo il Sottosegretario regionale alla Protezione Civile Giovanni Dima intervenuto al consiglio provinciale.
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