All’ospedale di Lungro dove è stata portata la salma della neonata di soli tre mesi trovata morta in culla, ad Acquaformosa, probabilmente per un rigurgito, per tutta la mattina è stato un via vai di persone: i giovanissimi genitori, parenti e conoscenti, ma anche i carabinieri. Anche se l’ipotesi di un soffocamento a causa del rigurgito, uno dei problemi che tiene più in ansia i genitori, resta quella accreditata, anche se da una prima ispezione clinica non sarebbero emersi segni o elementi sospetti, la procura di Castrovillari che dopo la segnalazione dei carabinieri ha aperto un fascicolo, ha disposto l’esame autoptico sul corpicino che sarà effettuato nel nosocomio del Pollino. Il procuratore Franco Giacomantonio, ha ribadito che il provvedimento è stato assunto in via precauzionale, per fugare ogni dubbio, per non lasciare ombre sul decesso della neonata. Secondo una prima ricostruzione la piccola dopo la poppata era stata messa nella culla e si era addormentata. Dopo un paio d’ore la mamma è andata in camera a controllare e ha notato che la piccola non respirava più. Ha chiesto aiuto. Immediatamente sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso e i carabinieri che hanno raccolto le dichiarazioni dei genitori. Nel quartiere, quello delle case popolari del piccolo centro arbereshe del cosentino, dove si è consumato il dramma, si è subito diffusa la voce. Tanta tristezza e tanto dolore per una morte assurda. Una tragica fatalità a quanto pare. La giovane coppia, che vive in condizioni non semplici, lui con un passato difficile, ha altri due figli, uno di 4 e uno di due.
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