Confindustria vuole le larghe intese anche in Calabria, e lo considera l’unico modo di governare per sbloccare l’economia locale che non va. Giuseppe Speziali, presidente regionale degli industriali, lo fa seguendo la linea “rivoluzionaria” invocata dal congresso dei giovani imprenditori del Sud a Napoli, basata sui dati negativi della crescita nazionale e catastrofici del Mezzogiorno.
«Nella nostra regione ci vogliono antibiotici, non bastano gli antinfiammatori. C’è bisogno d’un patto per la Calabria, un compromesso storico come nel governo Letta. Altrimenti le imprese continueranno a chiudere, sarà un’epidemia senza precedenti», è il grido d’allarme lanciato da Speziali che a Napoli ha dato manforte al congresso intitolato “Diamoci un taglio”. Secondo il presidente calabrese di Confindustria «il patto dev’esserci fra tutti, l’obiettivo è la crescita economica, per realizzarlo non bisogna pensare ai benefici dei singoli, ma rivolgersi alla gente. La responsabilità dev’essere di tutti, anche nel caso in cui si dovessero fare delle scelte impopolari». Speziali dà un taglio anche sui fondi comunitari in Calabria: «È vero che le procedure sono farraginose, ma qui non c’è programmazione e i soldi non si spendono. Manca un’idea di cosa si vuol fare dei 20 miliardi di euro che l’Ue darà alla Calabria da qui al 2020».
Confindustria vuole le larghe intese anche in Calabria, e lo considera l’unico modo di governare per sbloccare l’economia locale che non va. Giuseppe Speziali, presidente regionale degli industriali, lo fa seguendo la linea “rivoluzionaria” invocata dal congresso dei giovani imprenditori del Sud a Napoli, basata sui dati negativi della crescita nazionale e catastrofici del Mezzogiorno. «Nella nostra regione ci vogliono antibiotici, non bastano gli antinfiammatori. C’è bisogno d’un patto per la Calabria, un compromesso storico come nel governo Letta. Altrimenti le imprese continueranno a chiudere, sarà un’epidemia senza precedenti», è il grido d’allarme lanciato da Speziali che a Napoli ha dato manforte al congresso intitolato “Diamoci un taglio”. Secondo il presidente calabrese di Confindustria «il patto dev’esserci fra tutti, l’obiettivo è la crescita economica, per realizzarlo non bisogna pensare ai benefici dei singoli, ma rivolgersi alla gente. La responsabilità dev’essere di tutti, anche nel caso in cui si dovessero fare delle scelte impopolari». Speziali dà un taglio anche sui fondi comunitari in Calabria: «È vero che le procedure sono farraginose, ma qui non c’è programmazione e i soldi non si spendono. Manca un’idea di cosa si vuol fare dei 20 miliardi di euro che l’Ue darà alla Calabria da qui al 2020».
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