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Comune sciolto per mafia
il giorno dopo

poltrona sindaco

Il giorno dopo la decisione del Consiglio dei Ministri sullo scioglimento del comune di Sedriano (Milano) - il primo in Lombardia sciolto dal governo per infiltrazioni della criminalità organizzata - giornalisti e televisioni sono arrivati in massa in paese. Una cittadina dove però lavora silenziosamente da due anni Ester Castano, la giovane collaboratrice di un giornale locale minacciata e pluriquerelata. ''Fino a ieri mi dicevano che vedevo la mafia perché sono siciliana. La decisione del Cdm è indirettamente un riconoscimento del nostro lavoro''. Ester Carcano, a solo 23 anni pagata pochi euro a pezzo, ha ricevuto diffide e querele sin dalla fine del 2011, un anno prima dell'arresto del sindaco di Sedriano a seguito di una inchiesta giudiziaria su una presunta infiltrazione 'ndranghetista. Due settimane fa è stata insignita del premio giornalistico 'Vita da cronista' dell'Unci. Secondo quanto precisato dalla Prefettura, la decisione presa in Consiglio dei Ministri sarà ora ratificata dalla Presidenza della Repubblica e subito dopo seguirà la nomina di una terna prefettizia che amministrerà il comune fino alle prossime elezioni.

lfredo Celeste, l'ormai ex sindaco del Pdl di Sedriano, il primo Comune della Lombardia sciolto per infiltrazioni mafiose, è imputato per corruzione aggravata nel procedimento a carico, tra gli altri, dell'ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti, finito in carcere nell' ottobre 2012 per voto di scambio con la 'ndrangheta. Il procedimento è in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano Andrea Ghinetti con la prossima udienza - in cui il pm Giuseppe D'Amico dovrebbe ribadire la richiesta di processo per Celeste e Zambetti ed altri - fissata per il 23 ottobre. Il sindaco, che non si è mai dimesso da primo cittadino malgrado le richieste arrivate dalle opposizioni (è stato ai domiciliari per tre mesi), è accusato di corruzione assieme al medico Marco Scalambra e al presunto boss Eugenio Costantino. Stando all'imputazione, infatti, nella sua qualità di ''sindaco'' avrebbe promesso a Costantino e a Scalambra, ''che agivano da corruttori'', di ''compiere una pluralità di atti contrari ai suoi doveri d'ufficio'' come ''corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto dagli stessi Costantino e Scalambra in occasione delle consultazioni elettorali del 2009'', quando venne eletto.

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