
La prova dell’ipotetico imbroglio è contenuta in un esposto di 14 pagine. Un ricco dossier che ricostruisce le imprese di “Lady truffa”, una donna che sarebbe stata in grado di raggirare i soci di una ditta di costruzioni in difficoltà economiche. E sono stati proprio la titolare e il rappresentante legale della società, ormai sul lastrico, a portare le carte in Procura dopo averci rimesso un mare di quattrini. Il capo dei pm cosentini, Dario Granieri, ha già disposto l’apertura di una inchiesta su richiesta dell’avvocato Gianpiero Calabrese che tutela gl’interessi degl’imprenditori. L’esposto racconta la trama di una montagna di soldi sparita in un buco nero. E, poi, di imposte non pagate, di ipoteche mai cancellate e di passaggi di proprietà di veicoli mai registrati. Come in un dedalo tutti i fili di quest’inchiesta portano a quella donna, misteriosa protagonista degli astuti “saccheggi” ai danni della ditta di costruzioni. Una società che galleggiava in mezzo alle difficoltà già alla fine del 2010 per via di debiti con l’Erario. Era un malato terminale che i soci si sforzavano di tenere artificialmente in vita nel tentativo di ridurre l’esborso verso l’Inps che ammontava a130mila euro per imposte scadute e non pagate. L’unica via d’uscita per non staccare la spina all’impresa sarebbe stata quella di ottenere una rateizzazione dalla società di riscossione. Ma da Equitalia la risposta fu negativa per un difetto nella compilazione del bilancio aziendale. Col passare dei mesi la situazione già delicata si aggravò ulteriormente. In quelle condizioni, la ditta non avrebbe potuto far fronte al pagamento della cifra richiesta dall’Erario
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