
Una notte intera scandita da sesso, droga e alcol. Un triangolo amoroso finito male in una notte autunnale, quando il cuore di Vladimir Ivanenko, ucraino di 24 anni, ha cessato di battere a causa di questa miscela mortale. Però non poteva rimanere dentro l’appartamento quel giovane corpo ormai senza vita: bisognava liberarsene, cancellare ogni traccia, lasciare il tutto avvolto nel silenzio. Così tra i sensi annebbiati, scatta l’idea: trascinare il corpo di Ivanenko e abbandonarlo sul marciapiede del palazzo, a pochi metri dallo stabile del parco “Le mimose” dove si era consumata la tragedia. A distanza di undici mesi dalla vicenda, avvenuta nella notte tra il 10 e l’11 novembre dell’anno scorso, è questa la conclusione a cui sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Scalea, guidati dal capitano Vincenzo Falce, che ieri hanno arrestato Volodimir Pysyura, ucraino di 33 anni ma residente a Tortora, e Irina Fadyeyva, russa di 38 anni, che abita proprio nel palazzo all’interno del residence. I due stranieri, all’epoca conviventi, stando al quadro accusatorio avrebbero ceduto una dose micidiale di droga a Ivanenko, ucraino, che da alcuni mesi era arrivato in Italia. Dopo gli arresti, i militari dell’Arma hanno perquisito la casa della russa, scovando del metadone. I due stranieri sono ora in carcere.
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