Così come sono comparse sulle ante di un armadio in un bazar di Amantea, le immagini che sembrano riportare alla mente Giovanni Massali, il giovane deceduto a soli 19 anni per un tragico incidente stradale e nipote del titolare del deposito, hanno cominciato a dissolversi. Però nel frattempo sono comparse anche delle immagini della Madonna. E il mistero si infittisce e continua il pellegrinaggio di fedeli e curiosi. Durante la giornata d’ieri s’è recato sul posto anche padre Francesco Celestino, frate guardiano del convento di San Bernardino da Siena, che dopo aver parlato con i presenti non ha voluto esprimersi sulla manifestazione avvenuta nel deposito dei mobili. Nel bazar è comunque stato effettuato un primo sopralluogo scientifico. Sempre ieri pomeriggio, infatti, il dott. Luca Chianelli, criminalista e direttore del CIS, il Centro di Investigazioni Scientifiche, e che ha già svolto ricerche in questo ambito, accompagnato dal dott. Antonio De Leonardis, esperto del suo staff, ha effettuato una serie di indagini preliminari per capire la natura delle effigi, ma ovviamente non ha rilasciato dichiarazioni. Occorrono altri esami e uno studio più approfondito sulla comparazione delle immagini per stabilire l’origine delle stesse e sgomberare il campo da dubbi e illazioni. Le ipotesi sono tante, ma in questo momento a regnare sovrana è soprattutto la cautela. I familiari, convinti che le immagini sono un messaggio divino del loro amato congiunto, cercano una possibile spiegazione. Secondo altri questa sorta di segno sarebbe un commento alla sentenza che giungerà nelle prossime ore per definire le responsabilità dell’incidente che hanno condotto alla morte del giovane. Il sinistro in questione è avvenuto il 12 gennaio del 2008, lungo la Ss 18 all’altezza del comune di Nocera Terinese (Cz). Oltre a Giovanni Massali rimasero coinvolti altri tre giovani.Chi si è potuto recare sul posto ha vissuto sentimenti contrastanti: da un lato lo scetticismo dovuto alla circostanza e dall’altro la forza delle fede che induce al credere al divino.