Qualcuno grida al miracolo, qualcun altro resta scettico, qualcun altro ancora parla di fenomeni soprannaturali, di sicura, comunque, ad Amantea c’è tanta curiosità per quelle effigi comparse misteriosamente sulle ante di un armadio in un noto bazar della città. Da ieri è un continuo andirivieni nel negozio di Carlo Massali, lungo la Ss 18 alle porte della città. L’uomo si era recato nel deposito per sistemare delle cose quando ha subito notato che un armadio molto pesante era avanzato di una trentina di centimetri rispetto alla linea abituale, con le ante bloccate a causa di un divano che ne ostruisce l’apertura. Sui cuscini la foto del nipote Giovanni, morto tragicamente in un incidente nel gennaio del 2008. Poco dopo arriva la sorella Angela e mentre discutono dello strano spostamento del mobile lei vede in controluce una sorta di alone: subito l’immagine fa pensare al nipote prematuramente scomparso a soli 19 anni. La donna trattiene a stento l’emozione. Vengono avvisati i genitori, i parenti e gli amici ed il deposito si trasforma in luogo di pellegrinaggio. Cinque le effigi rinvenute: tre sulla parete laterale dell’armadio e due su una delle ante. Non è facile individuare queste immagini. Bisogna piegarsi e chiedere in qualche modo aiuto alla luce che con una particolare angolazione riesce a restituire la riproduzione di un viso e di una mano appoggiata su di esso. La posa è molto simile a quella della foto che era stato posta sul divano, anche se le dimensioni e l’orientamento sono diversi. A prima vista l’immagine sembra essere realizzata in rilievo con del materiale che al momento non è possibile determinare. Di certo ci sono coincidenze singolari. Carlo lunedì partirà per un pellegrinaggio a Medjugorje e in questi giorni dovrebbe giungere la sentenza per accertare le responsabilità di quel tragico incidente stradale in cui il 12 gennaio del 2008 è morto il giovane Giovanni.
Caricamento commenti
Commenta la notizia