Sorical, la società delle risorse idriche calabresi attualmente in liquidazione “tecnica”, dal primo ottobre uscirà dal “mercato di salvaguardia” in cui è finita per il forte indebitamento con i fornitori di energia elettrica. Ciò consentirà alla società mista, partecipata al 53% dalla Regione e per il resto dai privati (il colosso francese Veolia) di gestire la delicata fase della ristrutturazione dei debiti culminata con il deposito in Tribunale dell'accordo raggiunto con i creditori. Intanto la Regione sta lavorando a un nuovo modello di gestione che eviti gli errori del passato. Come il mancato controllo sulla qualità degli investimenti e gli ostacoli opposti da più parti all’attivazione del sistema idrico integrato (acquedotti, rete idrico-fognaria, depurazione) che avrebbe consentito ai Comuni notevoli risparmi. Secondo tecnici e amministratori come il sindaco di Curinga Domenico Pallaria (oggi dg del dipartimento Lavori Pubblici), la soluzione ideale è la trasformazione di Sorical in una società interamente pubblica costituita dalla Regione e dai Comuni, soprattutto quelli con più di 5.000 abitanti. L’obiettivo è far fronte comune, municipi e Regione, per arginare una situazione insostenibile fatta di morosità ma anche di programmazione carente.
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