Nuovo “caso” nella gestione della latente emergenza rifiuti. Stavolta a sollevare la questione è il Tar Calabria, che ha di fatto “bocciato” le procedure inizialmente seguite dalla Regione per l’i n d i v i d u azione del soggetto che dovrà - per almeno sei mesi - occuparsi dello smaltimento della spazzatura al di fuori dei confini calabresi. Accogliendo infatti un’istanza cautelare della ditta barese “Duemme Ecologia srl”, rappresentata dall’avv. Giorgio Vizzari del Foro di Reggio Calabria, il Tribunale amministrativo ha sospeso la procedura negoziata ristretta avviata (dunque senza pubblicazione del relativo bando) dal dipartimento Politiche dell’a m b i e nte della Regione. Alla selezione la Regione aveva invitato le ditte Sogliano Ambiente, Vergine, Linea Ambiente, Markab Group, Ecosistem., C.T.C. Consorzio Trasportatori Crotonesi, Pronto Intervento Sida, Crotoscavi Costruzioni Generali e Salvaguardia Ambientale, escludendo di conseguenza tutte le altre potenzialmente interessate all’espletamento di un servizio che alle casse pubbliche costerà oltre 6 milioni di euro per 6 mesi.