Rossano non molla, il decreto firmato ieri dal ministro Cancellieri non soddisfa e continua a mortificare le città dell’area urbana Corigliano-Rossano, della Sibaritide e della Sila greca. La determinazione del guardasigilli offende la dignità di una popolazione di oltre 130mila abitanti. Noi non ci fermeremo e proseguiremo la nostra battaglia pacifica a tutela dei diritti dei nostri cittadini, finché sia la storia che il futuro del nostro tribunale non saranno messi al sicuro. Sono queste che le frasi che anche stamani si sentivano nel tribunale di Rossano dove continua la protesta. E domani alle 10.00 nuova assemblea pubblica con i 20 sindaci dei territori ricadenti nella giurisdizione giudiziaria di Rossano per programmare le azioni di lotta da intraprendere. “Non ci sentiamo affatto sconfitti e, insieme all’intero territorio – assicura Antoniotti - faremo qualsiasi cosa per farci ascoltare da Roma. Chi, invece, dovrebbe approfittare dell’occasione per un profondo mea culpa sono i nostri rappresentanti parlamentari, evidentemente incapaci di perorare le giuste cause di questa terra. Il nuovo decreto ministeriale capestro suona come una vera e propria beffa per questo territorio. Roma è lontana anni luce da noi, dimostrandosi insensibile anche di fronte al gesto estremo dello sciopero della fame che stanno portando avanti i giovani professionisti Mauro Mitidieri e Flavio Stasi, giunti al settimo giorno di digiuno. Solo chi è estraneo alla vicenda e che non ha vissuto i quasi due anni di lotta, può affermare il contrario”.