L'estate 2013 è stata da record per i terremoti: soltanto in luglio il numero di scosse registrate ha superato tutte le attese e il bilancio complessivo della stagione vede ben sette sequenze sismiche in atto, dalle Marche alla Sicilia. Nessun allarme, però: che l'Italia sia un Paese simico è noto e a far impennare il conto delle scosse non è stata l'intensificazione dei terremoti, ma la sensibilità e la concentrazione degli strumenti.
Da sole, sono state sufficienti solo tre sequenze (ad Ancona, in Lunigiana e a Forlì) ''per fare centinaia di terremoti. Ma sono tutte concentrate in zone nelle quali la rete sismica è molto buona, al punto da registrare anche scosse con magnitudo vicine allo zero'', osserva Amato.
Per avere un'idea del confronto con gli anni passati, l'esperto dell'Ingv propone come punto di riferimento il mese del record, luglio 2013. ''Complessivamente sono stati registrati 2.874 terremoti, con una media di 100 al giorno'', rileva Amato. Le scosse di magnitudo superiore a 4 sono state 2, entrambe avvenute al largo di Ancona; quelle superiori a 3 sono state 30 (molti nella Lunigiana, nella zona di Forlì e al largo di Ancona, e ancora nel Frusinate, nella Sila e nel Tirreno); quelle di magnitudo superiore a 2 sono state ben 311.
Considerando poi i piccoli terremoti, ossia quelli di magnitudo compresa fra zero e 2, questi sono stati 2.610, relativi alle sette sequenze sismiche in atto: prime fra tutte quella delle Marche, al largo di Ancona, quindi quelle in Lunigiana e nella zona di Forlì, poi la sequenza in Umbria, nell'area di Ascoli Piceno, e ancora nel Pollino, in Sicilia, dall'Etna alle Eolie, e in Calabria.
Nel luglio 2012 i terremoti che hanno scosso l'Italia sono stati complessivamente 1.267, meno della metà. Tuttavia quelli di magnitudo superiore a 4 sono stati ben 5, quelli di magnitudo superiori a 3 sono stati 18 e 225 di magnitudo superiore a 2.
Nel 2011 si erano registrati 1.580 terremoti: anche allora 5 di magnitudo superiore a 4, 36 superiori a 3 e 214 superiori a 2. Nel 2010 i numeri erano molto diversi, con un totale di 1.490, con nessun terremoto di magnitudo superiore a 4, 10 superiori a 3 e 166 superiori a 2.
Complessivamente ''le oscillazioni nel numero dei terremoti di magnitudo superiore a 4 sono abbastanza nella norma: si tratta di poche unità e non sorprende che possano oscillare da un anno all'altro'', osserva Amato. Le differenze maggiori riguardano invece i piccoli terremoti: ''e' un segno - conclude il sismologo - che la rete ha funzionato bene e che migliora di anno in anno''.