Una lunga serie di crimini consumati nella Sibaritide è rimasta senza colpevoli. Il clima d’omertà, il pesante condizionamento esercitato dalle cosche hanno fino adesso impedito alla magistratura di far luce su agguati efferati che val la pena di ricostruire. Il 21 agosto 2009 i killer di “mamma ’ndrangheta”uccidono un pezzo da novanta, un nome importante nella storia criminale del “locale” di Sibari. È Federico Faillace, cinquantaquattrenne di Cassano Ionio, che viene assassinato mentre rientra a casa dopo una giornata di lavoro a bordo di un trattore (nella foto). Poi tocca a Gaetano Novelli, Luigi Aleardi, Giovanni Battista Falbo.