L’ombra del racket s’allunga sulle campagne cassanesi: ignoti tagliano alberi di pesco all’interno di un’azienda agricola. Intanto un giovane finisce in manette dopo un rocambolesco inseguimento: fuggiva dai Carabinieri perché senza patente. Cosa succede nei campi della Sibaritide? La criminalità vuole allungare i suoi tentacoli anche sull’agricoltura? Domande alle quali sono impegnati a cercar risposta i Carabinieri della Tenenza di Cassano, che da qualche giorno hanno avviato accertamenti sul danneggiamento di cui è rimasto vittima un imprenditore agricolo residente in città. L’uomo, proprietario di un’azienda agricola attiva ormai da anni in contrada Prainetta, ha subito nottetempo il taglio di una cinquantina alberi di pesco, di recente piantumazione, con danni pari (è la prima stima) a circa 3.000 euro. L’azione, portata avanti ad opera di sconosciuti, non sarebbe stata preceduta da minacce o richieste di altro tipo, né l’imprenditore (che si sarebbe detto stupito e incredulo per un gesto ai suoi occhi inspiegabile) sarebbe stato in grado di fornire indicazioni utili all’individuazione del possibile movente del gesto. Ma gli investigatori, nelle tenebre in cui le indagini sul caso ancora si muovono, pur senza scartare alcuna ipotesi, sembrano aver acceso i riflettori sulla pista estorsiva. Non sarebbe d’altra parte la prima volta, nel giro degli ultimi due anni, che le aziende agricole di contrada Prainetta subiscono danneggiamenti concretizzatisi nel taglio di alberi o nell’incendio di macchinari o strutture. Intanto venerdì sera i militari dell’Arma hanno tratto in arresto a Lauropoli un diciottenne.