In un caso come questo l’espressione “portarsi il lavoro a casa” trova il proprio massimo fondamento. Un postino originario di Longobardi che prestava servizio tra le sedi di Falerna e Gizzeria, nel Lametino, in provincia di Catanzaro avrebbe omesso di consegnare ai legittimi destinatari oltre cinquecento chilogrammi di lettere, cartoline e bollette portandosi tutto a casa e accumulando cataste e cataste di missive nel garage di proprietà e in alcune stanze della stessa abitazione. In particolare S.F., queste le iniziali dell’uomo, nato nel 1957 e residente insieme alla sua famiglia nel comune tirrenico, avrebbe ordinato il materiale senza aprirlo o manometterlo con il chiaro scopo di custodirlo per magari recapitarlo in un secondo momento. Un modo di fare che deve aver creato non pochi problemi ai riceventi: basti pensare ad esempio alle cartelle di pagamento che vengono aumentate degli interessi di mora o alle lettere di natura tributaria e fiscale con annesse scadenze perentorie. Non meno importante l’aspetto morale legato alla mancata consegna di una lettera di un parente lontano. La tecnologia, infatti, ha certamente diminuito l’uso della spedizione cartacea, ma sono ancora molti coloro che preferiscono il romanticismo di una lettera scritta a mano, rispetto ad una fredda mail digitata sulla tastiera di un computer o di uno smartphone. Le indagini sono state avviate a seguito di alcuni esposti presentati dagli utenti di Poste Italiane, afferenti agli uffici in questione, che sempre più di rado sentivano il postino suonare al proprio campanello. Una circostanza che ha fatto sorgere non pochi dubbi nei dirigenti dei suddetti uffici, tanto che si è reso necessario il lavoro dei carabinieri. L’attività investigativa sviluppata nel più assoluto riserbo dai detective dell’Arma, che, sotto il coordinamento del capo del Provinciale, Vincenzo Franzese, con certosina pazienza hanno acquisito tutta una serie di elementi utili, avrebbe portato ad un’i s p e z i one presso il domicilio del cinquantaseienne portalettere che non avrebbe potuto fare altro che arrendersi di fronte all’evidenza.