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La barca di Briatore
davanti al porto

 Ieri pomeriggio nelle acque antistanti il porto di Vibo Marina ha gettato l’ancora il “F o rce Blu”, l’unità da diporto di oltre 63 metri di lunghezza che trasporta per i mari del mondo Flavio Briatore con i suoi tanti amici famosi. Il noto imprenditore internazionale, sposato con Elisabetta Gregoraci, nativa di Soverato, non disdegna le acque dei mari calabresi durante le vacanze estive. La presenza dell’i m b a rcazione e dello stesso Briatore ha mandato in fibrillazione centinaia di turisti i quali, armasti di telefonino, hanno fotografato la lussuosa unità da diporto che, per ore, è rimasta ancorata all’esterno del porto, forse, per problemi di sicurezza. Secondo qualche bene informato, il figlio di un noto imprenditore vibonese, da alcuni giorni, sarebbe ospite a bordo della “nave” del famoso personaggio. Piccola curiosità anche questa che rende misteriosa la permanenza di Briatore, con il suo yacht, davanti al porto cittadino. Al di là della curiosità, la presenza dell’imbarcazione di un personaggio così famoso davanti al porto di Vibo Marina dovrebbe far riflettere la classe politica regionale e comunale, che da anni rimanda la riqualificazione dell’i n f r astruttura portuale che potrebbe diventare uno dei punti di forza dell’economia regionale. «La presenza di questi personaggi famosi – ha affermato un operatore turistico – p otrebbe diventare un veicolo pubblicitario e di sviluppo per tutto il territorio vibonese. Vibo Marina e altre realtà turistiche potrebbero diventare delle “piccole Portofino” se gli amministratori cominciassero a programmare il rilancio del porto. Se ne parla da anni, ma fino adesso non si è fatto niente. I vip, che passano dal porto cittadino, scenderebbero dalle loro “ville galleggianti” se trovassero la frazione più accogliente e più pulita e se ci fosse una vita culturale intensa. Mostre, spettacoli musicali. eventi culturali potrebbero innescare un “rinascimento” della frazione che resta ancora ai margini del turismo di qualità. Speriamo che in futuro qualcuno riscopra l’i m p o rtanza del porto».

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