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Rimborsopoli, le
spese sospette

 Alle origini di “Rimborsopoli”. L’indagine che sta scuotendo la politica regionale – sono indagate 21 persone tra cui tutti i capigruppi presenti a Palazzo Campanella – sui rimborsi dei consiglieri regionali ha segnato il suo punto di svolta il 12 ottobre 2012 quando i finanzieri che indagavano sul “caso Rappoccio” per truffa elettorale aggravata allargarono la loro azione nelle casse dei gruppi consiliari e scoprirono che un fiume di denaro pubblico inonda ogni anno i gruppi presenti a Palazzo Campanella. Da lì l’ingresso sulla scena della Procura della Repubblica che avviò la sua indagine. Secondo quanto appurato dagli investigatori, nel 2011 il totale del finanziamento ottenuto dai gruppi consiliari è stato di quasi 4,5 milioni di euro (4.462.499,64 per la precisione): oltre 1,6 mln è stato utilizzato per pagare i collaboratori dei vari staff, il resto – quasi 3 milioni di euro (2.842.310, 61 euro) – è servito per “sostenere” i consiglieri nella loro «attività politica» (rimborsati anche caffè consumati al bar, colazioni, pranzi, hotel, viaggi...). Il tutto senza dimenticare che i consiglieri regionali sono già profumatamente retribuiti per l’importante funzione che svolgono nelle aule e tra i banchi di Palazzo Campanella.

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