Rischia di annegare, salvata dalla guardia costiera di Cetraro. Una quarantenne del posto, F.M., nonostante le condizioni non buone del mare nel pomeriggio si è tuffato. A circa a 20 metri dalla costa davanti alla spiaggia libera al confine tra il Comune di Acquappesa e il Comune di Cetraro, subito a Sud del campo sportivo la donna si è resa conto che non riusciva a tornare a riva a causa della forte corrente che la manteneva al largo. Momenti di panico mentre le forze si esaurivano. Per fortuna le evidenti difficoltà della bagnante hanno attirato l’attenzione dei familiari e di altre persone presenti sull’arenile che hanno contattato tramite il Numero Blu 1530 la Sala Operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro. Immediatamente è stata attivata la macchina dei soccorsi da parte della Guardia Costiera cetrarese con l’uscita della Motovedetta SAR CP 851 e l’invio di una pattuglia radiomobile sulla spiaggia. L’unità della Guardia Costiera giunta sul posto in pochi minuti e, non senza difficoltà dovute alla presenza di barriere soffolte e al forte moto ondoso, è riuscita ad issare a bordo la bagnante ormai allo stremo delle forze e ancora galleggiante solo grazie ad un salvagente che le era stato lanciato dalla spiaggia. La donna è stata poi sbarcata sulla banchina del Circomare cetrarese dove ha trovato ad attenderla l’abbraccio dei familiari e un’ambulanza del 118 con personale paramedico che ne ha verificato le discrete condizioni di salute. “Si è trattato di un intervento di soccorso tutt’altro che banale – ha dichiarato il Tenente di Vascello Gabriele Peschiulli, Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro – il cui esito positivo deve essere ascritto in larga parte alla straordinaria perizia nautica e al sangue freddo dell’equipaggio della Motovedetta CP 851, nell’occasione formato dal Maresciallo Domenico Galasso, Conduttore del mezzo, dal Sergente Giovanni Forestiero e dal Sottocapo Walter Piemonte. Ma la loro abilità forse non sarebbe bastata ad evitare una tragedia se la donna salvata non fosse riuscita ad indossare il salvagente lanciatole dalla spiaggia. Per fortuna tutto è andato per il meglio ma l’occasione è comunque utile per richiamare coloro che frequentano le nostre spiagge ad un approccio maturo e responsabile nei confronti del mare, valutando con attenzione la situazione della corrente e del moto ondoso prima di entrare in acqua e avendo chiara consapevolezza dei limiti delle proprie capacità natatorie e più in generale fisiche”.