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Mancano undici giudici,
udienze a rischio

    «Ci siamo spinti al limite della resistenza fisica, ma così non si può andare avanti». Parla con franchezza Domenico Ielasi, presidente del Tribunale di Catanzaro con competenze distrettuali sull’intera Calabria ad eccezione della provincia di Reggio. Il problema è vecchio, ma col passare del tempo si aggrava in maniera esponenziale: «C’è una fortissima sproporzione – ammette Ielasi – tra i carichi di lavoro, il numero di giudici ed il personale di cancelleria in servizio al Tribunale. E il sistema delle incompatibilità mette ulteriori lacci e lacciuoli aggravando il quadro». Dal suo ufficio al secondo piano del Palazzo di Giustizia, Ielasi fa una disamina impietosa. E definisce prospettive con tinte assai fosche: «Permanendo l’attuale gravissima situazione, e non potendosi disporre il congelamento dei ruoli, occorrerà “tagliare” la trattazione di gran parte del contenzioso ordinario, non solo dell’area civile». D’altronde, i numeri parlano chiarissimo: nel solo settore penale mancano 11 giudici e un presidente di sezione, in un territorio ad altissima densità criminale. Per non parlare del personale amministrativo: la punta dell’iceberg è il recente trasferimento del dirigente amministrativo che ha causato l’assegnazione temporanea delle funzioni in capo al presidente del Tribunale.

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