Più che una zona industriale quella di Rossano appare ormai come una zona di guerra o una landa desolata ed abbandonata. Con diverse opere non ultimate e, soprattutto, con intere aree lasciate nel più totale degrado, con costante e quotidiano pericolo per i mezzi e le persone che vi si recano e che vi lavorano. A denunciare una situazione insostenibile gli imprenditori operanti nell’area di S.Irene, esasperati dalle conzioni di degrado, di insicurezza e dalla lentezza dei lavori di ripristino e risanamento avviati dall’ASI nel gennaio 2012, ben 6 i milioni stanziati con il POR Calabria 2000-2006. Lavori che prevedevano la realizzazione di tratti stradali, di rete elettrica ed illuminazione, rete idrica e smaltimento acque bianche e nere, il completamento dell’impianto di depurazione a tutela dell’ambiente, la videosorveglianza strategica per garantire sicurezza agli imprenditori, la segnaletica stradale e la cablatura della rete Internet per uscire dall’isolamento. Diverse segnalazioni scritte sono state trasmesse, ma senza esito, al Presidente dell’ASI Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Cosenza Diego Tommasi ed al direttore generale Stefania Frasca ed all’Ing.Notte direttore dei lavori. Ciò che più amareggia e danneggia gli imprenditori, del resto abituati da anni a cavarsela comunque da soli senza attendere, è quella che definiscono “la reiterata incapacità di portare a termine quanto a laddove iniziato, ripristinando lo stato dei luoghi e consentendo a quanti fanno impresa ogni giorno, con sacrifici e abnegazione, di poter almeno continuare a farlo senza ulteriori aggravi preoccupazioni e costi, in una zona che è già vittima di gap infrastrutturali storici e straordinari”.
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