Sarebbe stata una macchia di sangue quasi invisibile ad inchiodare Filippo D'aprile, 52 anni presunto assassino di Iolanda Nocito, la madre del sacerdote, uccisa il 4 gennaio scorso. Il fermo è stato fatto in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Paola. Quattro mesi di complesse indagini della compagnia di Scalea e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza che hanno portato oggi all'arresto dell'uomo, proprietario di un distributore di benzina mella città del Tirreno. A fornire i particolari della vicenda nel corso di una conferenza stampa, sono stati il Procuratore di Paola, Bruno Giordano, ed il colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza. D'Aprile sarebbe stato a conoscenza di una ingente somma di denaro , circa 40mila euro, depositata nella cassaforte della vittima ed avrebbe deciso di impadronirsene. Grazie agli esami sui alcuni reperti trovati sul luogo del delitto eseguiti dai carabinieri dei Ris di Messina, si sarebbe provata la colpevolezza dell'uomo. Gli inquirenti in quel freddo mattino di gennaio hanno descritto una scena del crimine particolarmente cruenta. La donna, 80 anni torturata prima di essere uccisa. Non avrebbe voluto dare la chiave della cassaforte al suo aguzzino. A ritrovarla in una casa insanguinata , è stato il figlio, il sacerdote, impegnato nelle ore in cui la madre veniva uccisa a celebrare il funerale di un giovane carabiniere che aveva perso la vita in un incidente stradale. Movente del delitto una rapina finita in tragedia. Non era la prima volta- secondo gli inquirenti – che l'uomo tentava di entrare nella casa. Il 52enne sarebbe stato - secondo gli inquirenti- anche l'autore del pestaggio a Don Marcello Riente, avvenuto nell'ottobre del 2012. Sia l'omicidio che il pestaggio , hanno chiarito gli inquirenti, sono avvenuti in un momento in cui la suocera del presunto omicida non era a Belvedere, ma si era recata da parenti lontani. Gli incestigatori sono al lavoro per chiarire se D'aprile abbia agito da solo o con l'aiuto di complici.
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