A Rossano il giorno dopo la maxi operazione dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza e del ROS, coordinata dalla DDA di Catanzaro, a tener banco soprattutto il coinvolgimento del consigliere comunale del PDL, Ivan Nicoletti finito ai domiciliari. Della pervasività, del condizionamento della cosca capeggiata da Nicola Acri e Salvatore Morfò si sapeva, il loro pressing sulle attività economiche della zona era purtroppo noto, pagato sulla propria pelle da tanti imprenditori e operatori economici, ma il presunto rapporto dell’avv. Nicoletti, stimato professionista, con i Morfò e la sua elezione al consiglio comunale del 2011 con il presunto appoggio della ndrangheta, quello proprio no, qui non se lo aspettavano. E se da un lato il consiglio comunale, maggioranza e opposizioni, sindaco in testa ribadiscono piena fiducia nell’operato della magistratura e nel fatto che il consigliere Nicoletti possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati, dall’altro reclamano con forza che questa vicenda non venga strumentalizzata per becere operazioni di sciacallaggio contro il buon nome, l’onore e l’onorabilità della città e della sua amministrazione. A Rossano non ci stanno a dubbi e insinuazioni su presunte ombre criminali nell’attività amministrativa:” Se c’è un elemento sul quale, più di altri, l’intera comunità di Rossano continua ad andare fiera – ha detto il sindaco Antoniotti nel corso del consiglio comunale di ieri sera - è l’esser riusciti, da sempre, a tenere fuori dalle istituzioni pubbliche qualsiasi forma di ingerenza e prepotenza di natura criminale. La classe dirigente di questa Città, senza alcuna distinzione, ha sempre saputo tenere tutte le porte chiuse a qualsivoglia interesse malavitoso. E’ stato e continua ad essere, questo, un punto di distinzione della politica di questa città, un valore aggiunto ed una garanzia per il territorio. Di questa differenza, come rossanesi, andiamo orgogliosi. Ed è per queste ragioni che non possiamo tollerare nessun tentativo, neppure indiretto, di inquinare l’immagine della comunità con giudizi sommari, interpretazioni affrettate e tentativi irresponsabili di capovolgere la realtà, infangando storie personali e pubbliche.