Il memoriale-shock di Antonino Lo Giudice continua a fare il giro d’Italia. Nelle aule dei Tribunali e nelle Procure. A Reggio e Milano, Catanzaro e Perugia. Sui contenuti delle dichiarazioni di fuoco dell’ex collaboratore di giustizia che non si è limitato a ritrattare tutte le accuse sostenute ma ha indicato «una cricca di magistrati» che l’avrebbe indotto a mentire, sugli effetti che potranno ripercuotersi sui processi in corso di celebrazione e sulla sensazione di sfiducia del cittadino verso il sistema giustizia né abbiamo discusso con l’avvocato Giuseppe Nardo. Il penalista è uno dei destinatari del memoriale inviato dal “Nano” per rendere pubblico il suo dietro-front rispetto alla collaborazione con i magistrati della Dda reggina; oltre ad essere stato l’avvocato che ha chiesto, ed ottenuto, l’acquisizione del documento agli atti dei due processi “Lo Giudice” (in Tribunale e Corte d'Appello a Reggio) e del procedimento “Valle-Lampada” (a Milano). Un documento acquisito dai giudici con un approccio diverso: «Intanto è stato acquisito da tutti i collegi; scelta che a mio avviso era un atto dovuto. Rispetto ai contenuti ogni forma di cautela è opportuna, bisogna capire che utilizzo se ne farà e la valutazione processuale che daranno i diversi Tribunale.
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