È stato accolto dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di non concedere alcune misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta relativa alla sottoscrizione di contratti derivati (swap) da parte della Regione Calabria con la banca Nomura, negli anni dal 2004 al 2006. La Suprema Corte ha inoltre accolto l’impugnazione della pubblica accusa, nelle persone dei sostituti procuratori Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio, relativamente al mancato sequestro di 24 milioni di euro pari all’ipotizzato danno che sarebbe stato arrecato alla Regione Calabria con le operazioni incriminate. L’inchiesta, giunta alla sua conclusione all’inizio di marzo, vede indagate sette persone fisiche e la banca Nomura per le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla ricettazione e corruzione.