«Ora la musica cambia». Commenta così il presidente Giuseppe Scopelliti lo sblocco di 411 milioni di euro da parte del Tavolo Massicci, l'organo tecnico interministeriale deputato alla verifica del piano di rientro dal deficit sanitario calabrese. Come commissario ad acta per l'attuazione del piano, il Governatore, che due giorni fa ha incontrato il neo ministro allla Salute, è ancor più sicuro di migliorare un settore che, sottolinea, «abbiamo ereditato in uno stato disastroso». Quei soldi prima “congelati” a Roma sono una boccata d'ossigeno: «Finora era totale emergenza. Ora invece possiamo cominciare a far fronte ai pagamenti», dice pensando ai debiti delle Asp. E lascia intendere che nell’ambito del nuovo corso che si profila dopo l’ultima riunione del “Massicci” sarà inevitabile anche qualche ritocco al management degli enti sanitari, con possibili sostituzioni nel parterre dei direttori generali. Insomma scatta la “fase due”e parte proprio dal capoluogo di regione, dove sarà migliorata e rilanciata l’intesa con l’ospedale pediatrico romano del “Bambin Gesù” attraverso il raddoppio dei chirurghi del prestigioso nosocomio attivi all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Sì anche al nuovo assetto del centro oncologico Fondazione Campanella, che per l’organo interministeriale «deve trovare compatibilità con la programmazione regionale» e «una posizione univoca della struttura commissariale ». Un rilievo che fa desumere come finora le divergenze all’interno dell’Ufficio del commissario presieduto da Scopelliti non fossero mancate al punto che il governatore sembra sia dovuto intervenire con autorevolezza per far “digerire” la non liquidazione del polo oncologico. Del resto il verbale del Tavolo dell’8 aprile parla chiaro, quando dice che gli organi ministeriali «ritengono non risolte le criticità correlate alla necessità di un comportamento collaborativo tra struttura regionale, commissario e sub commissari ». Relativamente al sofferto protocollo d’intesa tra Regione e Università Magna Graecia di Catanzaro che si è inceppato proprio sulle questioni finanziarie legate al polo oncologico, Roma «resta in attesa di chiarimenti». Dunque un confronto interlocutorio ma con un’apertura di credito più ampia alla Calabria. «Certo, bisogna dare un'accelerazioneammette Scopellitie fare sempre più il gioco di squadra. E questo cozza spesso con gli indirizzi che vengono dal Tavolo». Incoraggianti, in ogni caso, le conclusioni che il “Massicci” ha tratto dall’ultima verifica: per i tecnici romani è «possibile erogare alla Calabria le risorse premiali relative agli anni 2008 e ante per complessivi 411 milioni di euro». E ciò anche «in relazione ai tempi di pagamento dei fornitori, che hanno superato i 950 giorni». Ma soprattutto «in considerazione dell’avvenuto miglioramento della tenuta delle scritture contabili e della rappresentazione dei fatti contabili rispetto agli anni pregressi ». Se dunque la struttura commissariale calabrese può procedere al pagamento dei fornitori, resta invece grave il «ritardo riguardo agli interventi connessi all’erogazione delle prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza», che andranno invece «garantiti in maniera uniforme sul territorio regionale». In materia di personale, per la deroga al blocco del turn over Roma resta «in attesa delle informazioni richieste» mentre sempre a proposito di risorse finanziarie Tavolo e Comitato di verifica ricordano che è intervenuta l’approvazione del Dl 35/2013 relativo all’erogazione di un prestito alle regioni per il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili.
Caricamento commenti
Commenta la notizia